Il Presidente iraniano Hassan Rouhani ha dato istruzioni a rappresentanti di governo ed alla banca centrale affinchè diano un nuovo impulso alla strategia di mining di criptovalute dello stato persiano secondo un report del sito ArzDigital datato 22 maggio.
Secondo l’articolo, Rouhani ha invitato alcuni dirigenti della Central Bank of Iran (CBI) ed i ministri dell’Energia, delle Comunicazioni e delle Tecnologie Informatiche a stilare un piano per una strategia nazionale di mining di criptovalute, inclusa una regolamentazione e la gestione dei proventi. Il briefing ha avuto luogo durante la 137esima sessione degli “economic coordination headquarters”, una riunione con lo scopo di mettere a punto linee guida economiche per l’Iran, presieduta dallo stesso Rouhani.
Più regole per i movimenti internazionali di criptovalute
L’invito di Rouhani arriva dopo pochi giorni dalla proposta di legge del Parlamento iraniano che vorrebbe regolamentare le criptovalute all’interno della propria normativa di contrasto alla fuga di capitali. Qualora passasse, la legge obbligherebbe gli exchange di criptovalute esistenti, licenziati dalla CBI, a seguire le stringenti regole degli scambi internazionali di valuta.
Per quanto rimanga ignoto il motivo per cui Rouhani vorrebbe rivisitare la regolamentazione del mining in Iran, il Paese ha già il controllo del 4% del totale hashrate di Bitcoin. L’Iran è stato inoltre uno dei primi Paesi a riconoscere ufficialmente il mining di criptovalute come un’attività industriale già nel luglio del 2019. Pare inoltre che il governo iraniano abbia emesso più di mille licenze di mining di criptovalute nei primi sei mesi dall’entrata in vigore della legge.
Crriptovalute anti USA
L’anno scorso Rouhani sostenne che la creazione di una valuta alternativa, come ad esempio una criptovaluta per Paesi musulmani, poteva essere un modo per combattere la posizione dominante degli Stati Uniti. All’epoca dichiarò che le sanzioni economiche degli Stati Uniti erano “lo strumento principale di egemonia e bullismo” degli USA sulle altre nazioni.
Insomma, la pressione economica statunitense sta spingendo l’Iran su posizioni sempre più cripto-friendly. Dove porterà tutto ciò lo vedremo nei prossimi anni.