Cos’è un bitcoin?

Questa è la domanda che chiunque si pone la prima volta che sente parlare di bitcoin. È una domanda legittima, che però sottintende un certo scetticismo. È come se si chiedesse: “Cos’è questa cosa strana e misteriosa?”. In realtà di strano e misterioso non c’è assolutamente nulla, il bitcoin ed il progetto che ne sta alla base sono semplici ed immediati. D’altronde, nessuno si chiede: “Cos’è una banconota?”. Ciononostante tutti le usano e ne riconoscono il valore.

Ora io potrei dirvi, come giustamente fa l’articolo di Wikipedia sull’argomento, che “il bitcoin (simbolo BTC/XBT o ฿) è una valuta elettronica creata nel 2009 da un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto”. In realtà ne sapreste quanto prima, o forse la domanda diventerebbe: “Cos’è una valuta elettronica?”. Come prima, percepisco lo scetticismo insito nella domanda. È come se si chiedesse: “Dov’è la truffa?”. E allora torno a chiedervi, vi siete mai domandati cos’è una valuta, prima di utilizzarla? Badate bene, non sto accusando nessuno, io per primo fino a poco tempo fa non mi ero posto la domanda e tuttora non saprei rispondere in maniera compiuta.

Il bitcoin è appunto una “valuta virtuale”, ovvero denaro che non esiste materialmente, ma solo sul web. Questa apparente limitazione è a ben guardare la sua forza principale, infatti un bitcoin non può essere sequestrato, falsificato, distrutto o rovinato. Quando si scarica il programma necessario per entrare nella “rete bitcoin” (conosciuto come “wallet” ovvero “portafogli” in inglese) si ottiene un indirizzo che ci permette di ricevere ed inviare bitcoin.

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Un esempio di “Bitcoin wallet”

Se voglio comprare un bene in un sito che accetta pagamenti in bitcoin (o da un altro utente di questa “rete”), mi basterà inviare i bitcoin al suo indirizzo, senza sovrapprezzi o tariffe (come succede invece con PayPal per esempio) o con una tariffa microscopica per aumentare la priorità (e quindi accorciare i tempi) della transazione. L’operazione di invio e ricezione di bitcoin è infatti gestita dagli stessi computer degli utenti, ed in particolare da quelli definiti “miners”. Il ruolo di un “miner” è appunto mettere a disposizione la potenza di calcolo del proprio computer per gestire la rete e creare (o “minare” da cui il nome di miner) nuovi bitcoin. E questa è proprio la differenza principale tra i bitcoin e le valute “reali”, ovvero l’assenza di un ente centrale che regoli gli scambi. Tutto è gestito dagli utenti, che vengono ricompensati in bitcoin qualora mettano a disposizione il proprio computer per aiutare a gestire il sistema.

E’ obbligatorio tenere acceso il pc per far parte di questa rete? Assolutamente no, è una cosa totalmente opzionale, che remunera chi lo fa e permette al sistema di funzionare.

La domanda successiva, una volta compreso a grandi linee cos’è un bitcoin è: “Come faccio ad averne uno?”. Come per il denaro reale i bitcoin si possono ottenere:

  • guadagnandoli (lavorando o vendendo oggetti in cambio di bitcoin);                                                                     
  • scambiandoli con euro, dollari, yen, yuan e altre valute (in siti appositi come Bitstamp, Kraken, Bitcoin.de, Bitboat, TheRockTrading, Virwox e simili); 
  • “minandoli” con il proprio computer mediante appositi programmi. 

Al momento però gli unici in grado di “minare” bitcoin in maniera efficace sono gli utenti che possiedono macchinari da migliaia di euro chiamati “ASIC miners”, quindi all’utente medio questa strada è ormai preclusa.

Per concludere, la domanda che chiunque si pone ad un certo punto è: “Il bitcoin è legale?” La risposta è che al momento non è illegale, in quanto in Italia non esiste legislazione in materia, tuttavia in Germania e negli Stati Uniti (ma non solo lì) il possesso e l’utilizzo di bitcoin è già stato riconosciuto come legale e legittimo, con alcune limitazioni e tasse riguardo lo scambio bitcoin/valute reali. Che poi esso venga utilizzato per l’acquisto di beni illegali sul web sfruttando l’anonimità che lo contraddistingue, questo è un problema che affligge anche il denaro contante.

L’ultimo aspetto da sottolineare è la portata globale di un progetto come questo. Grazie ai bitcoin posso trasferire ricchezza da un punto all’altro del mondo in maniera quasi istantanea, senza intermediari, e lo posso fare con un semplice pc o smartphone connesso ad internet, anche in Paesi dove banche o servizi come PayPal non arrivano.

Tanta libertà chiaramente comporta anche un certo impegno individuale per informarsi e qualche rischio, ma chi come il sottoscritto crede che il sistema attuale faccia acqua e serva un cambio di prospettiva, è pronto ad informarsi e rischiare. Se anche tu sei fra questi, ecco un link che potrebbe esserti utile: http://bitcoin.org/it/

Qui troverai le prime informazioni e, se vorrai, alla voce “Come iniziare con bitcoin” potrai scaricare il tuo primo “wallet”, dove raccogliere i bitcoin che guadagnerai e da dove potrai inviare bitcoin a chi vorrai, quando e dove vorrai. Per ulteriori informazioni segui il mio blog oppure visita i seguenti siti:

  • http://www.weusecoins.com/en/ – sito in inglese ricco di informazioni per chi sta per entrare nel mondo delle “valute digitali”;                                                                                                                                                        
  • https://bitcointalk.org/index.php?board=28.0 – forum in italiano sui bitcoin;                                                                
  • https://bitcoinfoundation.org/ – sito in inglese dell’associazione “Bitcoin Foundation”, che promuove l’uso dei bitcoin in tutto il mondo.