I fondatori di Brave, browser che ricompensa gli utenti in criptovalute, dichiarano: ”Possiamo vincere”

In un recente Reddit AMA (Ask Me Anything), i cofondatori di Brave hanno dichiarato che la battaglia per la privacy è una gara che possono vincere grazie all’abilità della compagnia di innovare velocemente.

Il lancio di Brave 1.0 ha generato numerose domande da parte della comunità di Reddit, molte delle quali interessate agli aspetti di Brave legati alla sicurezza dei dati personali ed alla prevenzione del monitoraggio.

Costruito sull’eredità di Mozilla

Il browser Brave ha goduto di un anno di successi. Sono stati introdotte molte nuove feature e si sono iscritti diversi nuovi publisher come ad esempio Wikipedia, fino a raggiungere i 9 milioni di utenti attivi mensili la scorsa settimana.

Benchè alcuni possano attribuire il successo dell’iniziativa solamente al crescente bisogno di privacy online, possiamo trovarvi molti altri fattori. Tutti insieme hanno reso Brave uno dei browser che sta crescendo più velocemente al mondo.

Creato da due veterani dell’industria, Brendan Eich e Brian Bondly, Brave ha raccolto l’eredità dei browser tradizionali ed ha drasticamente alzato la posta in gioco.

Uno degli aspetti più rivoluzionari introdotti dal loro browser è senz’altro il meccanismo di redistribuzione dei proventi delle pubblicità mostrate agli utenti durante la navigazione, che vengono ripartiti in maniera automatica tra gli utenti stessi ed i siti visitati, andando a premiare così anche i creatori di contenuti.

Eich, che ha creato il linguaggio di programmazione Javascript ed ha fondato Mozilla, ha aperto la porta alle domande degli utenti di Reddit, rispondendo in merito al lancio di Brave 1.0. Nonostante l’obiettivo dell’AMA fosse promuovere l’ultima versione del browser, che secondo i creatori sarebbe migliore, più veloce e più sicuro, le domande sono passate ben presto alla comparazione tra Brave ed i competitor.

Secondo Eich, una delle più grandi differenze tra lavorare a Brave o lavorare a Mozilla è la possibilità di innovare velocemente. In un’organizzazione grande come Mozilla, ha spiegato, introdurre progetti rischiosi era quasi impossibile.

Tuttavia, se Brave continuerà a crescere al suo passo corrente, è solo questione di tempo prima che si trasformi da browser di nicchia ad azienda consolidata, non diversa da Mozilla. La soluzione di Eich appare quella di lavorare più velocemente ed in maniera più dura, in quanto spera di aver portato a termine tutti i progetti più rischiosi ed innovativi prima che Brave diventi troppo grande.

Quando gli è stato chiesto perché creare un browser in diretta competizione con Mozilla ha dichiarato:

“Mozilla non sta innovando come stiamo facendo noi, probabilmente perché la loro dipendenza dai ricavi di Google search lega loro le mani”.

Brave sta costruendo un impero sul fatto di rendere la privacy una commodity

Tutte le innovazioni che Bondy ed Eich hanno menzionato nell’AMA gravitano attorno al lavoro fatto dalla compagnia per prevenire il monitoraggio e la collezione dei dati degli utenti. Secondo Eich, Brave non colleziona alcun dato di navigazione degli utenti, in quanto tutti i dati sono crittografati con una chiave che solo l’utente possiede. Il sistema di opt-in del Brave Rewards System utilizza un tipo di crittografia a firma cieca che non permette alla compagnia di collegare le contribuzioni pubblicitarie degli utenti. Bondy ha spiegato:

“Brave come azienda non possiede mai i tuoi dati, in tal modo non possiamo mai condividere i tuoi dati. Siamo inoltre open source e possiamo essere oggetto di audit in qualunque momento.”

Sull’argomento dell’auditing, diversi utenti hanno sollevato perplessità circa le possibili interferenze governative in Brave. Il business model privacy-centrico della compagnia può essere facilmente bersaglio di organizzazioni come l’NSA o l’FBI. Eich ha dichiarato che Brave non ha ancora ricevuto attenzioni da questi enti. Nel caso fosse accaduto, Eich ha detto che preferirebbe chiudere Brave piuttosto che permettere di inserire una backdoor nel codice del browser.

Lo sforzo dell’azienda di rivoluzionare la pubblicità online troverà sicuramente ostacoli sulla propria strada, ma Eich crede che la costante innovazione la terrà in gioco. Alla domanda su cosa succederebbe se grandi siti come Facebook o Google decidessero di non essere compatibili con Brave, Eich ha risposto che si tratta di una gara che Brave può vincere. Ha spiegato inoltre che Brave ad oggi per molti siti appare come Chrome: “I browser utilizzano già gli User-Agent gli uni degli altri e non c’è limite all’abilità di questi di camuffarsi”.

Tuttavia, ciò non significa che Brave sia condannato a rimanere dov’è ancora a lungo. Secondo Bondy, chief technical officer della compagnia, ci sono già piani dettagliati di sviluppo per i prossimi 12 mesi che includeranno più lavoro sull’integrazione, sul cripto-wallet nativo di Brave e su piattaforme in grado di supportare le Brave Rewards.

Per finire ha aperto alla possibilità di introdurre un Brave VPN nel vicino futuro, un’ipotesi accolta con favore dalla comunità Brave su Reddit.

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